Tempo di viaggi. O di rientri. Il periodo dei viaggi d’istruzione al Vico quest’anno si è un po’ esteso. Per quanto riguarda la partenza per Valencia, dalla data del 6 novembre, con in seguito altre varie date smentite, è slittata al 12 dicembre. Cinque settimane dopo! Tutto questo per gare d’appalto fallite. E fallito sarebbe stato anche il viaggio, perché molti possibili partecipanti, che un mese prima avevano assicurato la loro presenza, con l’avvicinarsi del periodo natalizio e delle spese correlate, non hanno più potuto confermare la disponibilità delle proprie famiglie a spendere tale somma.
Conclusione: su una classe di 26 ragazzi, di cui 24 dovevano partire con certezza, alla fine ne sono partiti solo 10. Meno della “metà più uno” richiesta insistentemente dai Consigli di classe. Ma dopo un “faccia a faccia” diretto con la Preside (alquanto contrariata), si è deciso, con l’approvazione dei professori e dei genitori, di consentire la partenza, nonostante non si raggiungesse il numero. Inoltre la 5° classe di una sezione dello scientifico, che inizialmente era diretta a Cracovia, è stata “dirottata” in Spagna, a frequentare quindi il corso intensivo di spagnolo compreso nella visita a Valencia. I ragazzi hanno, però, rinunciato al viaggio, essendo poco interessati allo studio di una lingua che sicuramente non avrebbero approfondito dopo i cinque giorni del corso. Comunque l’organizzazione dei viaggi d’istruzione di quest’anno è apparsa fin dall’inizio come “nata sotto una cattiva stella”. Anche con l’impegno e la disponibilità dei professori e di chi si occupa di progettare gite e viaggi, si sono riscontrati vari ostacoli: dalla mancanza di professori accompagnatori al numero dei partecipanti; dalle gare d’appalto tra le agenzie ai modelli ISEE e le varie dichiarazioni; fino ad arrivare a “dubbi” di intere classi, indecise se partire o meno, e questo a discapito di altri ragazzi interessati all’iniziativa. Questi ultimi hanno infatti dovuto rinunciare a malincuore a partire, e, certo, non perché non fossero interessati ad una nuova esperienza. È quindi ovvio che non bastano semplici idee e una pianificazione superficiale per organizzare un viaggio, specialmente se la meta è all’estero, e evidentemente farlo in poco tempo e con troppe incognite tra professori, imprese e studenti, non è il metodo migliore per la sua buona riuscita.DI RITA CATALANO
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