Il Duomo di Monreale |
Le Classi 2D 1F 2F 1H e 2H hanno avuto modo di partecipare ad un bellissimo, per quanto stancante, viaggio in Sicilia: la terra dei cannoli e di molti altri ottimi dolci ( e non solo). L’appuntamento, fissato per le ore 18,30 si è poi anticipato di un’ora il giorno prima, diventando così alle 17,30.
Arrivata al punto d’incontro improvvisato dagli alunni e dai poveri genitori ignari, essi si sono trovati soli senza prof., che pure s'erano tanto raccomandati per la puntualità.
Poi, dopo 2 ore e mezza di saluti e raccomandazioni da parte dei genitori, finalmente ci siamo imbarcati su una nave della Tirrenia. Dopo aver preso la card e averla persa in tempo record, alle 20,30 abbiamo levato gli ormeggi.
Viaggio divertente, naturalmente. O almeno fino a mezzanotte circa, quando il mare, non allegro quanto noi poveri scolaretti, ha voluto farci passare la nottata tra conati e tentativi di non rimettere il cibo spazzatura che stava risalendo.
Arrivati finalmente al porto di Palermo alle 6.30, senza un attimo di tregua, abbiamo raggiunto barcollanti la prima tappa: Il Duomo di Mon Reale (nella foto).
Nonostante fosse Novembre, il sole non ha avuto pietà di noi che, essendo sbarcati alle 6 di mattina non ci aspettavamo un caldo così torrido. Luogo meraviglioso, proprio come la Cattedrale di Palermo che abbiamo visitato subito dopo. Qui si è poi pranzato e, come in ogni viaggio d’istruzione che si rispetti, non sono mancati pasta al sugo, patatine e cotoletta.
Il pomeriggio, ormai stanchi del viaggio incessante, siamo tornati in albergo. Non prima, però, di esserci rilassati beatamente sulle spiagge di Erice mare. Poi, stanchi, ma non troppo per non fare il solito chiasso, abbiamo cenato e passato la serata in compagnia di amici.
Il secondo giorno, dopo essere stati letteralmente dissanguati dalle zanzare, ci siamo diretti a Erice per vedere il Duomo e, successivamente, il Tempio di Segesta. Dopo il pranzo siamo risaliti sul pullman, in direzione dell’albergo, con la guida che parlava di qualcosa che nessuno era veramente intenzionato ad ascoltare.
Il terzo giorno abbiamo visto la Valle dei Templi, un luogo suggestivo e dalla vista meravigliosa proprio come Selinunte, dove abbiamo visitato i tre Templi dedicati a Hera, Zeus e Apollo. Dopo un corposo pranzo, costituito dalle succulente cotolette surgelate del ristorante, ci siamo recati per l’ultima notte all’Hotel Baia dei Mulini. Più tardi, con un po’ di malinconia, abbiamo fatto i bagagli e abbiamo passato la serata con gli amici.
La mattina successiva sveglia alle ore 7,30. Raggruppati tutti gli alunni nella Hall e caricati i bagagli nel pullman, siamo partiti per Bagheria e, durante il tragitto, abbiamo potuto vedere dai finestrini del mezzo le Saline di Trapani. Arrivati alla meta, con una guida abbiamo visitato Villa Palagonia (villa dei mostri) in stile barocco. Dopodiché, abbiamo pranzato e ci siamo recati, nuovamente, a Palermo. I professori avendo immaginato che non avessimo comprato abbastanza souvenir in 4 giorni, ci hanno lasciato un’ora per terminare le compere. Alle ore 18.10, risaliti in pullman, ci siamo diretti al porto, per poi salpare alle ore 20.00. La nave, si pensa, oramai vecchia di un secolo viste le sue condizioni, nonostante il nostro timore non si è rivelata un ferrovecchio.
Dopo aver assegnato le cabine, situate in corridoi stretti che ricordavano gli angoscianti spazi tipici dei film horror, ci siamo recati alla mensa per mangiare, sebbene oramai nauseati anche solo alla vista: cotolette e patatine. Trattandosi dell’ultima notte, con il cielo stellato e il vento che batteva sugli oblò, nessun ragazzo l’ha voluta passare nella luce fioca delle cabine strette. Nonostante si siano imposti questa condizione, la stanchezza ha avuto la meglio su parecchi, i quali si sono accasciati, lentamente, in un sonno profondo, sui divanetti della hall. La mattina, stanchi ma felici di aver trascorso dei giorni così meravigliosi, abbiamo incorniciato il tutto uscendo nel freddo mattutino sul ponte per ammirare l’alba. Dopodiché, il solito trambusto dei bagagli e il vociare dei ragazzi ha svegliato anche i poveri passeggeri che avevano passato la notte con noi. Arrivati a Napoli, non si è badato a niente e, dopo aver salutato amici e professori ed essere stati accolti dai genitori, sono tutti tornati a casa e, una volta lì, sono tutti caduti in un profondo sonno ristoratore.
DI CAMILLA OSTINATO
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