Pranzo al sacco, passaporto, vocabolario di Spagnolo e soprattutto biglietto aereo andata e ritorno per un viaggio Roma-Madrid: questo è quanto si trovava negli zainetti dei partecipanti dello Stage linguistico di spagnolo a Salamanca, organizzato anche quest'anno dalla scuola. Questa volta è stato il turno di quattro classi dello scientifico (III F; IV F; III D; IVD) cimentarsi nell' avventura di un corso intensivo della durata di quattro giorni, per cinque ore al giorno, in una lingua mai studiata prima, che molti pensavano si formasse aggiungendo una esse alla fine delle parole italiane (“y cosas del generes”: memorabile citazione pronunciata da un partecipante della prima ondata).
La durata complessiva del viaggio è stata di 7 giorni e 7 notti, inclusi i devastanti giorni di viaggio da e per la Spagna, comprensivi di partenza/levataccia da Napoli all’alba dei martedì 22 e 29, volo Roma-Madrid e doppio trasferimento in pullman fino a Roma e Salamanca per un totale di ben 12 ore: copione ripetutosi all’inverso al ritorno, con l’aggiunta di una visita a Madrid prima di dirigersi all’aeroporto di Barajas, per poi ritornare a Napoli poco prima dell’alba rispettivamente del 29 e del 6 dicembre. Tornando al succo del discorso, va detto che nel programma stilato dall'agenzia Proyecto Espana, cui si è appoggiata la scuola, oltre le succitate ore di lezione erano previste molte attività culturali e di visita della bella città di Salamanca insieme a Virginia, la guida incontrata il primo giorno sul pullman che da Madrid trasferiva i novelli spagnoli dall’aeroporto di Madrid alla residenza universitaria Las Carmelitas. Essa fungeva da campo base per tutti gli spostamenti cittadini ed e lì che gli studenti si sono rassegnati, sin dalla prima sera, all'imperante sapore d'aglio, percepibile persino nel latte della prima colazione. Il che ha dotato ogni studente, d'altro canto, di un alito capace di uccidere un protagonista di Twilight a dieci passi di distanza.
Il primo impatto con il posto è stato, per tutti, stupefacente: nessuno si aspettava di ritrovarsi in una città così bella, strapiena di edifici in stile medievale costruiti con la tipica Pedra De Villamayor, un particolare tipo di pietra che, soprattutto al tramonto, rende quasi interamente dorata la città, e di visitare luoghi tanto interessanti. Come la Casa Lis, sede di un’esposizione di arte Liberty e di un’inquietante collezione di bambole; la bellissima (e vertiginosa) cattedrale e l'università cittadina, sulla cui sommità è posta la curiosa e ispiratrice statua del “Masturbador” il cui nomignolo rende inutile qualunque descrizione. Oltre che con una città totalmente nuova, appena arrivati ci si è dovuti scontrare con il corso di Spagnolo e soprattutto con le sue cinque ore al giorno, ma quasi subito i nostri eroi sono riusciti ad abituarsi e a prendere confidenza con lingua e insegnanti. Tra le varie cose fatte durante il soggiorno in suolo spagnolo non si possono non menzionare le uscite serali, a volte accompagnati dalla guida, che ha mostrato ai viaggiatori la vita notturna di Salamanca, con tanto di festino in un discobar, da cui non tutti sono usciti camminando in linea retta e passeggiata notturna lungo le rive del Rio Tormes, fiume che costeggia il centro storico della città. Inconvenienti a parte, le gite notturne sono state molto divertenti ed hanno permesso ai nottambuli erranti di vedere con i propri occhi la movida di una città universitaria e quindi a misura di giovane, piena di locali e di gente fino a tarda notte. Insomma tutto il viaggio si è svolto come stabilito da programma, non senza una dose di competizione, come nel caso della caccia al tesoro dove una squadra troppo zelante della prima ondata si è spinta fino alla periferia pur di ottenere la vittoria.
Fino al giorno del ritorno, quando si è partiti dai luoghi a cui ci stava abituando per tornare finalmente a Napoli, dopo un’esperienza che lasceremo commentare a due dei partecipanti al viaggio da noi intervistati: Luca e Simona
Domanda fondamentale: come è stato il viaggio? Ti è piaciuto?
L: Il viaggio è andato benissimo, sia per quanto riguarda il trasporto in generale, sia lì a Salamanca è stato divertente e interessante.
S: Molto, è stato un viaggio divertente e ben organizzato.
Che ne pensi del luogo?
L: Trovo, come ho risposto già precedentemente, che Salamanca sia interessante sia dal punto di vista culturale che storico. D'altronde non per caso è stata dichiarata Patrimonio Dell'umanità dall'UNESCO.
S: Bellissimo, il posto ideale per ogni studente. Tutto, a Salamanca, è fatto su misura degli universitari che hanno il giusto spazio per lo studio e anche per il divertimento.
Invece per quanto riguarda il corso di Spagnolo, ritieni sia stato utile?
L: Per noi che siamo d'indirizzo scientifico e che quindi studiamo solo Inglese come lingua straniera, l'apprendimento dello spagnolo è stato più divertente che utile. Qualcosa di base della lingua spagnola l'abbiamo pur sempre appresa, anche se comunque tutti noi non ci siamo applicati più di tanto; d'altronde siamo andati lì più per la città e per il divertimento che per imparare lo Spagnolo.
S: Sì, tanto che mi piacerebbe continuare a studiare la lingua (detto tra noi diciamo che ha avuto anche buoni frutti, considerando che la sera quando uscivamo capivamo tutti i discorsi in spagnolo!).
Cosa puoi dirci riguardo l’organizzazione?
L: Organizzazione buona: per quanto riguarda l'orario dei mezzi di trasporto i pullman sono stati precisi. Soltanto l'aereo purtroppo, al ritorno, ha fatto una trentina di minuti di ritardo. Rispetto alle guide lì a Salamanca, posso dire che è stato tutto ben organizzato:rispettavano gli orari e rendevano anche piacevoli le escursioni.
S: Eccetto le quasi 20 ore di viaggio è stata un ottima organizzazione; soprattutto, sono stati molto ospitali e disponibili, sia il personale della residenza ma anche i collaboratori dell' ISLA, dalle guide agli' insegnanti.
Consiglieresti questa esperienza ad un tuo amico?
L: Ma si, perché no! Salamanca è una città universitaria, quindi anche per quanto riguarda lo studio, è un ottima città. Posso dirlo in quanto incontrai parecchi ragazzi anche di Roma e di Napoli che stavano lì per l’Erasmus e anche loro ci hanno proposto di ritornarci. Hanno confermato, in pratica, che è davvero una buona città per studiare!
S: Assolutamente sì.
Per concludere: raccontaci l’episodio più divertente che ti viene in mente.
L: Come in tutti i viaggi, la cosa più divertente è sempre stato stare insieme con tutti i compagni di viaggio e penso che molti condividano il mio stesso pensiero. Se devo raccontarvi un'episodio divertente, la gara di fotografia non è da escludere. Soprattutto ciò che mi ha divertito particolarmente in quella competizione è stato coinvolgere anche la gente del posto a darci una mano per vincere la gara.
S: La gimkana cultural (caccia al tesoro ndr)! Mi sono divertita davvero tantissimo ad andare in giro per la città a chiedere a sconosciuti, in spagnolo ovviamente, gli elementi che ci servivano per la gara: è stato il modo più divertente per mettere alla prova le nostre capacità di adattamento con la lingua e il contatto con estranei, assieme la verifica dei risultati con i ragazzi dell'ISLA. Ma anche il rally fotografico è stato molto divertente!
DI MATTIA OSTINATO
ED ENRICO DISCETTI
ED ENRICO DISCETTI
Nessun commento:
Posta un commento