mercoledì 24 febbraio 2016

Tutti pazzi per lo Scudillo!

 Luigi Donadio



Ci siamo! La camminata popolare è iniziata! Gli abitanti della Sanità riaprono lo Scudillo, marciando a decine e decine, si riprendono la città in uno dei suoi scorci più belli!” Così postava su Facebook il 13 dicembre scorso il centro sociale “Ex OPG – Je so’ pazzo”. Tante facce curiose si vedono, scarpe da trekking, macchine fotografiche, persone di diverse età e provenienze, abitanti del quartiere e membri di collettivi e associazioni, come gli Scout laici CNGEI e la Rete Sanità. Una sessantina di persone tutte accomunate da un senso di appartenenza a questa città e dalla voglia di esplorarla, di riappropriarsi dei suoi angoli dimenticati.
Non molti, però, conoscono Salita dello Scudillo, una storica e bellissima strada che collega la Sanità con i Colli Aminei. Perché fu chiusa nel 1987 per un banale crollo, ma non fu più riaperta. Perché, come tanti angoli di Napoli, è stata sepolta dal tempo e dall’incuria. Ma resiste, conserva l’antico fascino, nonostante tutto. E’ diventata infatti parte una giungla e parte una discarica abusiva.
Da circa tre mesi, inoltre, è nato il “Comitato Scudillo”, che si sta impegnando per riaprire l’antica strada romana. Già il 22 novembre aveva scavalcato uno dei due muri che la chiudono e creato un sentiero “con forbici, guanti e buona volontà”. Solo che la notte fra l’11 e il 12 dicembre, a ridosso della seconda Camminata Popolare, sono stati appiccati dei roghi tossici ai rifiuti nella parte bassa della via scatenando i post sui social network: “A fuoco lo Scudillo! Stiamo dando fastidio a qualcuno?”. Ma è stato un boomerang.
L'aria irrespirabile non ha però fermato la denuncia. Gli escursionisti hanno scavalcato il muretto e si sono addentrati in una foresta incontaminata (o meglio, contaminata). Arrivati in cima, hanno esposto lo striscione “RiapriAMO lo Scudillo!”, visibile dal sottostante Parco del Poggio. Tanti interventi al megafono tra cui Francesco Ruotolo, membro del Comitato Scudillo e Consigliere PRC della Municipalità “Stella – San Carlo all’Arena”. Aveva detto un attivista di Je so’ Pazzo all’inizio dell’evento che, rispetto a tante altre “battaglie contro i mulini a vento” che ci sarebbero da fare a Napoli, questa non è impossibile.




Già è iniziata, infatti, la bonifica della discarica a monte di un edificio scolastico (lo “Smaldone”) e di un centro di accoglienza per senza fissa dimora (il “S. Antonio la Palma”). Un volantino diffuso dal gruppo consiliare Rifondazione Comunista della Municipalità 3 annunciava: “ Le ripetute denunce del consigliere Ruotolo hanno ottenuto un primo risultato positivo. […] Entro il 30 dicembre la vasta area (la parte inferiore dello Scudillo, ndr) sarà completamente bonificata: La lotta vince! […] Il nuovo anno dovrà segnare i primi stanziamenti del Consiglio comunale”. I pareri, comunque, sono tutt’altro che concordi fra chi vorrebbe riaprire lo Scudillo al traffico, anche per raggiungere più velocemente la zona ospedaliera ed evitare l'imbottigliamento ai Colli Aminei e a Corso Amedeo di Savoia; chi vorrebbe pedonalizzarlo, magari anche con una pista ciclabile per preservare il verde dallo smog; e quelli che, come alcuni abitanti dei Colli Aminei, vorrebbero che resti così, per evitare eventuali furti e rapine. Ma da qualche anno ogni 9 novembre, i muri che chiudono lo Scudillo vengono paragonati al muro di Berlino, caduto quello stesso giorno di 26 anni fa, una barriera che, secondo il Comitato, creano emarginazione, isolamento. La Sanità, sottolinea jesopazzo.org, è una “periferia interna”. “Non siamo più negli anni ’80, con le zone per bene indifferenti alla plebe. Napoli è una città che ha voglia di contaminarsi, di scoprirsi”.



mercoledì 3 giugno 2015

I fili della semplicità

Flavia Ferrigno
Lo stile è quella parte di noi che ci introduce al mondo e ci descrive agli altri. Consiste di scelte, anche di quelle di cui siamo inconsapevoli e che giocano un ruolo fondamentale nel sostituirsi a tante parole. Ogni colore, tessuto, accessorio, movimento, gestualità che più o meno rapidamente scegliamo è congrua ad una propria percezione di sé. la differenza tra stile e moda avviene nella consapevolezza.
Mentre il primo diventa tale solo ed unicamente quando scaturisce come vera e completa espressione del sé in tutte la sua complessità, la moda è la rinuncia a conoscere se stessi immettendosi in un sistema di uguaglianza e mescolanza con la globalizzazione. Lo stile dunque ha un fine: essere il risultato di tutto ciò che viaggia dentro di noi e compone la nostra unicità. Con ciò non si intende che questo debba essere arzigogolato come la personalità (immaginate che fine faremmo…), ma deve essere la sintesi perfetta delle nostre coordinate principali. Così trova come suo mezzo più invincibile la semplicità, ricca di ricerca irripetibile ed in continuo movimento.
“I mezzi con cui si dipinge non possono mai essere abbastanza semplici. Mi son sempre sforzato di diventare più semplice. Ma la massima semplicità coincide con la massima pienezza. Il mezzo più semplice libera al massimo della chiarezza lo sguardo per la visione. E alla lunga, solo il mezzo più semplice è convincente. Ma da sempre c'è voluto coraggio per essere semplici. Credo che non ci sia niente al mondo di più difficile. Chi lavora con mezzi semplici non deve aver paura di diventare apparentemente banale”. - Matisse.
Nella ricerca dell’armonia nelle le cose e nell’anelito alla bellezza si colgono sempre nuove rivelazioni di sé e per questo si può dire che lo stile non dipenda solo dal coraggio di essere se stessi, ma dal bisogno irrinunciabile di tendere a se stessi. Poi per ciascuno ha un valore diverso: c’è chi lancia una sfida agli altri attraverso la propria personalità, o chi sfida le proprie paure, chi così affronta le proprie nevrosi e debolezze. Chi vuole sentirsi una persona nuova attraverso gli abiti che indossa, chi si vuole nascondere e chi brillare…


venerdì 3 aprile 2015

Torneo Pallavolo: partitissime nel girone B, stop in quello A

Alessandro De Chiara

A breve si celebrerà la Pasqua, e non si potevano prendere le vacanze senza disputare qualche altra partita del torneo di pallavolo. Nelle ormai primaverili palestre del G. B. Vico si sono già disputate tre partite del Girone B e la grinta la fa sempre da padrona.
La 4°E vince 3-0 contro la 5°P e si porta a casa la vittoria. Un primo set combattuto, è stato poi accompagnato da uno scontro tra rassegnazione alla sconfitta ed euforia della vittoria; ricordiamo che solo un set era necessario alla quarta per passare al turno successivo. Anche negli ultimi minuti, però, non è mancata alle squadre una grande organizzazione tecnica e colpi entusiasmanti, dimostrati in molti salvataggi, alcuni persino di piede.
Nella stessa giornata, la 4°E ha disputato la partita di andata contro la 5°C, match che deciderà la semifinalista del Girone B. La quinta, forte soprattuto nella schiacciate, è riuscita a portarsi a casa un set, lasciando però la vittoria alla quarta, che arrancava, forse stanca dalla sfida precedente. Partita ricca di colpi di scena, ci prefigura una partita di ritorno ancora più esaltante. La grinta della 5°C basterà a rimontare il set di vantaggio della 4°E?
Il Girone A è per il momento ancora fermo sugli stessi risultati delle scorse settimane, vediamo invece disputarsi un'altra partita di andata nel Girone B. La 4°F fa il suo debutto in campo contro la 4°D e vince il match per 3-0, in un'avvincente partita ricca di belle azioni e piena di battute. Alcune incomprensioni di gioco e schiacciate mal riuscite, hannno però caratterizzato la partita, rendendola comunque gradevole al pubblico.

Attendiamo con ansia le prossime partite che vedranno scontrasi, in entrambi i gironi, squadre a contendersi una metà-campo nella semifinale.

sabato 21 marzo 2015

A colpi di schiacciate e salvataggi al G.B. Vico

Michele Canetti


Entusiasmante questo primo inizio di stagione del torneo di pallavolo del G.B Vico. L’andata del primo turno del girone A si è aperto subito con un derby , 4°B-4°A , vinto dalla 4B per 3-0 ,risultato che testimonia il buon gioco messo in campo dalla 4B che , sebbene abbia commesso qualche errore difensivo, è riuscita ad imporsi con facilità.
Sentendosi forte del risultato dell’andata, nella partita di ritorno la 4°B ha giocato con più serenità riuscendo a strappare la qualificazione vincendo per 2-1 nonostante giocasse con un uomo in meno. La 4°A dopo la doppia sconfitta è uscita comunque a testa alta avendo dimostrato grinta e passione nei tanti salvataggi difensivi.
Il secondo incontro del girone si è disputato tra la 3°P e la 5°E . Altro scontro avvincente e combattuto a colpi di schiacciate, recuperi e belle progressioni ,che ha visto spuntare la 5E in entrambe le sfide per 2-1. La 3°P ha dato prova di essere una squadra coesa e pronta a reagire nei momenti di difficoltà, ma va riconosciuto il valore tecnico della 5°E .
Il primo turno del girone A termina qui e ,mentre la 4B ha già l’accesso assicurato alla semifinale, vedremo la 5°E scontrarsi con l’esordiente 5°A per assicurarsi il passaggio in semifinale.
Mentre nel girone A si intravedono già le battute finali, nel girone B si è giocata solo una partita di andata fra 5°P e 4°E , che ha visto trionfare quest’ultima con un risultato schiacciante di 3-0. La 5°P, superiore nei primi minuti dell’incontro, è stata poi travolta dall’energia e dall’abilità dei ragazzi della 4°E . Riuscirà la 4°E a mantenere sotto controllo la gara di ritorno o vedremo una grande rimonta della 5°P?


martedì 3 marzo 2015

Scuole Storiche si riuniscono a corte

Alessandro De Chiara e Michele Canetti



Il 24 Febbraio 2015 si è tenuta al palazzo Reale di Napoli la conferenza sulle scuole storiche del territorio napoletano in contemporanea con la presentazione del catalogo sugli stessi istituti e la loro storia .
L’associazione delle scuole storiche napoletane nasce nel 2011 e ha lo scopo di mettere in mostra le bellezze negate e nascoste che ogni scuola possiede al fine di una riappropriazione collettiva del patrimonio artistico e culturale degli archivi e delle biblioteche. Un altro obiettivo è di rivalorizzare il territorio napoletano con il recupero della storia di ogni istituto scolastico, alcuni dei quali risalenti a dopo l’Unità d’Italia.
Accompagnato da intermezzi musicali, il convegno è servito ad enunciare ai ragazzi, ai professori e a tutto il pubblico presente, le dinamiche e la funzionalità del progetto grazie agli interventi di alcuni ospiti presentati da Carlo Antonelli , Presidente dell’Associazione delle Scuole Storiche Napoletane .

mercoledì 10 dicembre 2014

Napoli c'è

Alessandra Nazzaro

Il Teatro San Carlo è stata la prestigiosa cornice della decima edizione del premio “Napoli c'è”, evento ideato dalla rivista “L'espresso napoletano”- Rogiosi Editore. Un'occasione per dimostrare ancora una volta che Napoli non è solo regresso, spazzatura, ma una città densa di storia, cultura, con una forte voglia di riscattarsi. Un premio nato proprio con l'obbiettivo di ringraziare quei cittadini che con il loro operato testimoniano l'altra faccia della medaglia, quella di una Napoli spesso non raccontata, dove ogni giorno si prova a difendere l'inestimabile tesoro che la città possiede.
Anche quest'anno, ad avvicendarsi sul palco, esponenti del mondo istituzionale, imprenditoriale e artistico: Rosaria Purchia, sovrintendente del Teatro San Carlo; Pier Paolo di Fiore, oncologo napoletano; Franco Mottola, generale di Corpo armata dei Carabinieri, e tanti altri, tutti premiati con una creazione dell'artista Lello Esposito. Sempre una creazione dell'artista è il Premio speciale “Napoli c'è”: un pulcinella che stringe tra le mani l'1 e lo 0, proprio a testimonianza del decennale di questa manifestazione culturale; il premio, fra i tanti volti premiati quest'anno, è stato conferito a Beppe Barra, artista napoletano noto per la celebre Cantata dei Pastori.

martedì 9 dicembre 2014

E se riuscissimo a vedere il lato positivo?

Alessia Thomas

 Se c'è una cosa che proprio non riesco a fare è trattenere i miei sentimenti e le mie opinioni su un argomento che mi piace parecchio.

Eppure "bipolarismo" non è certo sinonimo di "Pizza". Parlare di un disturbo bipolare non è come parlare di "Ehi cos'hai fatto quest'estate? "o "Hai visto i nuovi episodi di Violetta?" Da brava principiante allora cerco su internet qualsiasi tipo di informazione, cause, sintomi, effetti e mi ritrovo davanti parole come "fase ipomaniacale e maniacale" "fase depressiva" , "fase mista" e in realtà decido di smetterla, di non leggere neanche di cosa si tratta.

Perchè per quanto possa rilustare chiaro dalle ricerche, cosa ne so io dell'essere bipolare? Cosa ne so io che soffrirne significa "essere al settimo cielo per un periodo e alla disperazione in un altro senza alcuna ragione apparente"?

Cosa ne so io che la fase maniacale è "caratterizzata prevalentemente da umore disforico, con una sensazione di ingiustizia subita e quindi con la presenza di grande irritabilità, rabbiosità e intolleranza. "? (Associazione di Psicologia Cognitiva e Scuola di Psicoterapia Cognitiva S.r.l.)


Come posso pretendere di far si che questa parola vi arrivi, che susciti un minimo del vostro interesse, che vi sfiori appena, senza sapere nulla in realtà?